Sapevi che tra acufene e mandibola intercorre una relazione spesso poco conosciuta? Anche se le cause di questo fastidioso, e a volte invalidante, disturbo all’orecchio non sono ancora del tutto note, bruxismo e acufene si presentano frequentemente insieme. Le ricerche in questa direzione sono state numerose e i risultati sembrano non lasciare spazio a dubbi: una buona parte degli acufeni sarebbero originati proprio dalla sussistenza di una disfunzione dell’articolazione temporo mandibolare (ATM). Ne abbiamo parlato insieme a DENS che svolge la sua attività come dentista a Como.
Acufene e mandibola: quale relazione
Gli acufeni si manifestano in genere come fischi o ronzii percepiti, in maniera costante o intermittente, all’interno dell’orecchio. Il rumore che si sente non ha però alcuna origine esterna e già da anni il disturbo viene associato a tensioni muscolari a carico della mandibola o della cervicale. La co-occorrenza di bruxismo e acufene è molto frequente: si è difatti osservato che in una percentuale di casi variabile tra il 25% e il 65%, il rumore percepito è originato da una problematica relativa all’articolazione temporo mandibolare. Il legame tra acufene e mandibola non sembrerebbe però essere di tipo meccanico, ma neurologico. Gli studi più recenti hanno dimostrato che i nervi provenienti dall’orecchio e quelli che partono dalla mandibola hanno un tratto comune. Uno stimolo nervoso alterato a causa di un malfunzionamento dei muscoli masticatori, o della corrispettiva articolazione, può dunque provocare l’acufene. Una situazione analoga si presenta in presenza di disturbi alla cervicale: in questi casi si parla proprio di acufene cervicale. In caso di disfunzioni dell’ATM o di segnali quali dolori facciali o mandibolari, movimento rumoroso dell’articolazione, otalgia, mal di testa o cervicalgia, è perciò possibile l’insorgenza di un acufene. Prima ancora di procedere con una visita specialistica è possibile fare un test di autovalutazione. Il collegamento di acufene e mandibola disfunzionale è pertanto probabile se:
- L’acufene varia di intensità, volume o tonalità durante il corso della giornata;
- La percezione dell’acufene si modifica muovendo la mandibola o serrando i denti;
- Il disturbo uditivo è insorto in corrispondenza dei suddetti sintomi legati all’articolazione temporo mandibolare.
Il test non è da intendersi come sostitutivo di una visita approfondita. L’eziologia del disturbo è infatti complessa e in parte ancora misteriosa. Tuttavia l’autovalutazione può orientare il paziente a chiedere un supporto ortodontico e iniziare un trattamento specifico.
Acufene e mandibola: il giusto approccio terapeutico ortodontico
Una volta stabilita la correlazione tra bruxismo e acufene l’ortodontista può quindi stabilire la terapia più efficace. Gli stessi studi che hanno dimostrato il nesso tra acufene e mandibola dal funzionamento alterato hanno anche testimoniato come una riabilitazione dell’ATM possa ridurre sensibilmente la gravità dell’acufene. Gli approcci terapeutici utilizzati sono:
- Bite dentale;
- Fisioterapia.
Il bite dentale è la soluzione ortodontica più utilizzata in caso di bruxismo. L’acufene viene acuito dallo scorretto appoggio dei denti e dalla tensione che colpisce la muscolatura masticatoria. Entrambe le condizioni possono essere corrette dal bite, progettato da uno specialista di gnatologia, su misura specifica del paziente. Soluzioni fai da te come quelle comprate su internet o in farmacia sarebbero inefficaci, anche in virtù del fatto che il bite dentale non è sempre il trattamento più adatto in caso di bruxismo e acufene. La fisioterapia serve invece a combattere l’irrigidimento dei muscoli masticatori o dell’ATM. Il professionista sanitario procede a curare il disturbo attraverso manipolazioni per sbloccare l’articolazione e tecniche miofasciali, finalizzate a ridurre eventuali contrazioni muscolari. Il paziente svolgerà inoltre degli esercizi fisioterapici domiciliari per dare continuità alla terapia. È quindi corretto affermare che, alla luce dello stretto legame tra acufene e mandibola, un approccio terapeutico versatile e multidisciplinare è il rimedio più indicato, in quanto la corretta applicazione di interventi ortodontici e fisioterapici ha dimostrato un buon tasso di successo nella riduzione del disturbo dell’udito. Leggi anche l’articolo: Tutto ciò che devi sapere per diventare traduttore in ambasciata