In che cosa consiste lo sbiancamento dentale

Molte persone provano disagio nel vedere il colore dei propri denti, quando al contrario questo è naturale. Tipicamente infatti sono presenti dei canoni estetici, i quali sottolineano un sorriso del tutto bianco e luminoso con gengive sane come quello perfetto e l’eccellenza.
In realtà i propri denti possono avere un colore differente dal bianco e questo è dato da un processo del tutto naturale di assorbimento dei pigmenti di ciò che si assume inevitabilmente del corso degli anni, come: cibo, bibite, collutori, fumo o ulteriori sostanze.
Sono quindi tali pigmenti a rendere il dente di tale colore e possono essere rimossi mediante in un trattamento cosmetico dentale molto conosciuto, ossia lo sbiancamento dentale.
Il colore dei denti è un tratto genetico esattamente come quello degli occhi, pertanto vi sono delle persone che nascono più facilmente con un colore dei denti tendente al bianco e altre che non hanno tale gene nel loro dna. Sono presenti non solo delle procedure professionali volte a effettuare lo sbiancamento, ma anche dei kit pensati appositamente per chi desidera ottenere questi risultati da casa.

Chi sono i responsabili del cambiamento del colore dei denti

Come precedentemente anticipato, si effettua spesso lo sbiancamento dentale professionale in quanto i propri denti hanno assunto col passare degli anni una colorazione non bella da un punto di vista estetico, e che può soprattutto causare disagio nella persona che li ha e che quindi tende a non mostrarsi sorridente.
Un primo fattore che può potenzialmente cambiare il colore dei denti consiste nei farmaci: alcune tipologie di questi ultimi infatti, se assunti nel corso dei primissimi anni di vita oppure nel periodo di gestazione della neo-mamma, è possibile che varino il colore dei denti a causa dei danni procurati allo smalto.
I denti infatti risulteranno più scuri e l’effetto di molti farmaci, tra cui le tetracicline (antibiotici) è irreversibile.
In secondo luogo ciò che varia il colore dei denti consiste nella costante alimentazione. I vari cibi ingeriti presentano infatti dei pigmenti che possono essere assorbiti dai denti, come: liquirizia, caffè, ortaggi, tisane, etc…
Se si desidera ottenere un trattamento a buon fine e che non rovini i denti di sbiancamento dentale professionale è altamente consigliato il rivolgersi a specialisti appositi, come i dentisti in Albania tramite il seguente sito web: www.biodent.al.

Quali sono i rischi dello sbiancamento dentale fai da te

Vi sono non solo dei trattamenti personali effettuati da persone esperte, ma anche dei kit appositi per che promettono i medesimi risultati dei primi da casa.
I due principali rimedi utilizzati per lo sbiancamento dentale casalingo sono il bicarbonato di sodio e le white strip, ossia delle strisce.
Il primo rimedio consiste nello spazzolarsi frequentemente i denti con questo prodotto, il quale ha un’abrasività elevata e può ulteriormente danneggiare i denti, in particolare il loro smalto dentale.
Le strisce invece devono essere applicate ai denti e tenute per un determinato periodo di tempo, ma non sono adeguate per tutte le tipologie di denti e dentatura. Si fa inoltre fatica nell’ottenere un risultato adeguato in quanto è molto complicato farle rimanere in posa.
Mediante i rimedi casalinghi si può rischiare di fare ulteriori danni irreversibili ai propri denti e inoltre si possono utilizzare dei prodotti, come il bicarbonato di sodio, di cui non si conoscono le proprietà. Tali prodotti devono essere utilizzati da chi li conosce e sa usare con cura.

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