Cosa sapere sulla scelta delle lame per segatrici a nastro

La produzione di lame per segatrici a nastro richiede la massima attenzione. Tale strumento risulta determinante per la realizzazione di lavori dall’elevata precisione, in grado di garantire i risultati auspicati senza troppa fatica. Un accessorio del genere va selezionato con tutta la dovuta cura, affinché riesca a raggiungere i massimi standard qualitativi. L’obiettivo finale deve essere quello di realizzare tagli dalla precisione estrema, dovuti al lavoro prolungato di un attrezzo dalla lama sicura e resistente. Di conseguenza, bisogna essere in grado di acquistare prodotti perfetti per ogni contesto e valutare al meglio i vari criteri. Grazie a Crocoblade, la produzione lame industriali diventa pienamente conforme a qualsiasi aspettativa.

Quali elementi fanno la differenza al momento della scelta

Le lame per segatrici a nastro vanno selezionate con tutta la dovuta cura e in base ad alcuni elementi ben definiti. In linea di massima, sono quattro i fattori che possono fare la differenza e contribuire a una spesa serena e consapevole. Scopriamoli insieme al fine di valutarli in maniera accurata.

Le dimensioni della lama

La produzione lame a nastro non può prescindere dalle sue dimensioni. Queste ultime coincidono con lunghezza, larghezza e spessore. La lunghezza è essenziale per ridurre al minimo gli sforzi in occasione di ciascun taglio, mentre la larghezza si basa sulla punta di ciascun dente e sulla base del relativo nastro. Entrambe le misure si focalizzano sul corpo della lama, che deve essere adatto a un determinato contesto. Infine, non ci si deve dimenticare dello spessore, che serve a monitorare quello spazio esatto presente tra le varie facce della lama. Tutto dipende anche dalla natura della sega a nastro, che determina la larghezza della lama e risulta essenziale per tagliare al meglio qualsiasi pezzo di legno.

La dentatura delle lame

Una valutazione corretta prosegue con la dentatura delle lame per seghe a nastro. Si tratta della distanza tra i singoli denti e può essere sia costante, sia variabile. Nel primo caso lo spazio resta sempre lo stesso, mentre nel secondo i denti possono variare. Per effettuare la scelta giusta in questo senso, bisogna verificare la natura del legno e il suo grado di resistenza. Una dentatura fitta rischia di mettere in crisi il funzionamento della lama con il rischio di bloccarla, mentre i denti distanti richiedono maggiore fatica.

Le vibrazioni interne

Non ci si può dimenticare delle vibrazioni della sega a nastro. Queste ultime dovrebbero essere tenute sotto controllo, scongiurando qualsiasi eventuale rottura e mantenendo sempre il lavoro al massimo degli standard di precisione. Tale parametro andrebbe quindi ridotto a seconda del tipo di dentatura. Quella classica facilita il taglio generale e non è in alcun modo aggressivo. Per materiali più robusti, meglio puntare su dentature più sofisticate e intensive, ma sempre maneggiando il prodotto con la massima attenzione.

La stradatura della sega a nastro

Infine, la stradatura della sega a nastro è a sua volta importante. Si tratta della sporgenza dei denti verso destra o sinistra rispetto al corpo interno della lama principale. L’obiettivo di un simile accorgimento è creare nuovi spazi nella superficie da lavorare, monitorando l’attrito che si genera in occasione di ciascun taglio. Si può optare per una stradatura standard oppure ondulata. Nel primo caso, la piegatura del dente è alternata tra destra, sinistra e dritto. Nel secondo, si alternano un dente a destra, tre intermedi e uno a sinistra, in modo da tagliare anche metalli dall’elevata resistenza.

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