Tutti conoscono il silicone e le sue proprietà isolanti, sigillanti e adesive. La sua principale funzione è senza dubbio quella di non far penetrare acqua e umidità da intercapedini e chiusure, al fine di scongiurare la formazione di muffe, e di evitare spifferi e danni in genere a diverse strutture, soprattutto in ambito domestico ed edilizio, ma anche in quello medico chirurgico.
La sua struttura chimica è studiata in modo per isolare, se non addirittura incollare, nel modo più duraturo possibile nel tempo. Gommoso ed elastico (a differenza del lattice che, usato talvolta per gli stessi scopi, risulta più duro al tatto), può però capitare di doverlo eliminare, in tutto o in parte, da superfici su cui finisce inavvertitamente, o per quantità eccessiva, o ancora per modificare un’applicazione errata.
Diciamo subito che toglierlo è molto più difficile che metterlo, proprio per le sue caratteristiche di tenuta e di resistenza.
Ma allora, quando ne abbiamo la necessità, come è possibile rimuoverlo?
Utilità del silicone e sue applicazioni
Prima di dedicarci a come toglierlo, però, vediamo brevemente perché e quando applicarlo, e in quali aspetti può essere utile in casa, se non addirittura necessario:
- Per proteggere dall’umidità e dal passaggio indesiderato dell’aria, viene spesso utilizzato nelle intercapedini delle porte e delle finestre;
- Risulta utilissimo anche nelle guarnizioni del box doccia;
- È particolarmente indicato per l’isolamento delle parti in gomma dei grandi elettrodomestici come, ad esempio, della lavatrice o del frigocongelatore;
- Fissa e rende impermeabili gli interstizi delle piastrelle da parete di bagni e cucine;
- Viene utilizzato con gli utensili da giardino per prevenire inceppamenti
- Protegge e isola sanitari, grondaie, pavimenti e vetri.
I consumatori più esperti sapranno anche distinguere, in base alla necessità, i vari tipi di silicone più adatti ai diversi usi, tutti acquistabili, oltre che online, nei negozi specializzati per articoli per la casa e il fai da te, identificando quello compatibile con la superficie da trattare, dalla più resistente alla più delicata
Come toglierlo dalle principali superfici
Come dicevamo, l’operazione per eliminarlo è sempre abbastanza ardua, qualunque sia il tipo di silicone da rimuovere e la superficie su cui agire. Niente paura, però, perché gli strumenti ci sono, basta solo saperli trattare con le dovute modalità e con l’accortezza del caso.
- L’elemento più importante, per questa operazione, è sicuramente la pistola termica, uno strumento tutto sommato non particolarmente dispendioso e molto pratico, simile ad un asciugacapelli, che agisce sul punto debole del silicone, vale a dire il calore, a cui si arrende inesorabilmente. Dotata di notevole potenza, la pistola termica ammorbidisce, con il suo getto caldo, la resistenza del silicone che, a quel punto, si può facilmente eliminare con un spatolina o un raschietto, meglio se in plastica rispetto al metallo, per evitare di graffiare in modo irrimediabile superfici come marmo, ceramica e cotto.
- In caso di applicazioni particolarmente ostiche, ci può venire in aiuto lo specifico solvente per silicone, acquistabile nei negozi di ferramenta, e disponibile nelle versioni liquida, cremosa o spray. Una volta applicato, e trascorso il tempo di posa, il silicone può essere tolto con l’aiuto di una spugnetta abrasiva, facendo sempre particolare attenzione a non graffiare la superficie.
- Per rimuoverlo dal vetro, evitando di raschiarlo “a secco” per il solito motivo legato ai graffi, è molto utile il buon vecchio alcool denaturato. Così bagnato, infatti, dopo qualche minuto di attesa, il silicone viene eliminato facilmente con la solita spatolina di plastica, e il vetro può essere ripulito con facilità da un canovaccio, leggermente inumidito con altro alcool, o mediante fogli di carta di giornale, perfetti per togliere ogni alone.
- E se, inavvertitamente, il silicone cade un po’ sui vestiti? In questo caso, più che un consiglio “tecnico”, suggeriamo un trucco domestico, semplice ma efficace. S’inserisce in freezer l’indumento macchiato, lasciandolo almeno qualche ora (meglio se tutta la notte). Appena tolto, la macchia, così indurita, può essere graffiata via mediante un coltellino, eventualmente strofinata poi di nuovo con alcool, prima di procedere al regolare passaggio in lavatrice, che ne completa la rimozione.
- Fra le varie superfici, può essere necessario anche dover togliere il silicone dalle mani. In questo caso, facendo attenzione a non irritare troppo la pelle, la sostanza più adatta alla rimozione è l’acetone, con il quale, imbevuto un batuffolo di cotone idrofilo, è utile strofinare (con “delicata energia”!), per poi lavare le mani con un buon detergente, magari ripetendo l’operazione più volte.