L’esame della bilirubina è un importante test diagnostico, utile a verificare la regolare funzionalità epatica. Alterazioni nei valori della bilirubina possono essere una spia di vari disordini a carico di fegato e milza, o di altri problemi metabolici. Per comprendere l’importanza di questa tipologia di analisi clinica è bene iniziare approfondendo la natura della bilirubina. Abbiamo analizzato tutto ciò insieme ai medici del laboratorio analisi Medical Gamma.
Bilirubina: cos’è e cosa indica
La bile è una soluzione prodotta dal fegato e successivamente accumulata nella cistifellea, che gioca un ruolo centrale nei processi di digestione. La sua componente principale è proprio la bilirubina, una sostanza originata dalla milza il cui nome deriva dalla sua colorazione giallo-rossastra. La bilirubina è un prodotto di scarto derivato principalmente dalla degradazione dell’emoglobina, la metalloproteina contenuta nei globuli rossi e deputata al trasporto dell’ossigeno. Una percentuale inferiore proviene invece dal deterioramento di altre proteine. Appena prodotta dalla milza, la bilirubina non è naturalmente solubile in acqua e non ha dunque la capacità di venire espulsa attraverso le feci. Per tale motivo, in questo stadio la bilirubina si definisce indiretta, o non coniugata. Per essere trasportata con successo al fegato la bilirubina si lega dunque all’albumina, un’altra delle proteine che compongono il sangue. Una volta giunta a destinazione si coniuga con due molecole di acido glucuronico, che la rende solubile e perciò idonea a essere secreta nella bile. La bilirubina legata all’acido glucuronico è denominata diretta, o coniugata. Valori alterati riscontrati dopo l’esame della bilirubina diretta possono pertanto indicare un disturbo di natura epatica, dal momento che il funzionamento di fegato e milza è influenzato dalla sua corretta produzione. Un aumento della bilirubina può anche essere una spia di calcoli alla colecisti che impediscono lo svuotamento della bile. Non sono da escludere tuttavia da escludere problemi di natura extraepatica. Un incremento nel valore della bilirubina indiretta potrebbe indicare un difetto nel ciclo di degradazione dell’emoglobina, come ad esempio una distruzione troppo rapida dei globuli rossi.
Esame bilirubina: quando e perché farlo
L’esame della bilirubina è un test diagnostico svolto attraverso il prelievo di un campione di sangue dal braccio di un paziente adulto. Nei neonati il sangue viene invece prelevato dal tallone. Data la sua natura, non è richiesta alcuna preparazione specifica. Tuttavia è consigliabile eseguirlo di prima mattina e a digiuno. Per quanto riguarda l’ingestione di liquidi, non ci sono controindicazioni nel bere acqua, in quantità moderata. Attraverso l’esame della bilirubina totale, si riscontra il suo valore complessivo nel sangue. Se questo dovesse essere oltre un certo range, variabile in base al sesso e all’età, si procede con il calcolo della bilirubina diretta. Successivamente, per sottrazione, si ricava il valore parte indiretta. Questo metodo permette al medico di identificare l’origine del disturbo del paziente. Per restringere ulteriormente il campo, l’esame della bilirubina viene solitamente abbinato ad altri controlli, sulla base del quadro anamnestico del paziente e delle ipotesi diagnostiche avanzate. Uno dei principali sintomi che rende fortemente consigliato l’esame della bilirubina è l’ittero, causato proprio da una condizione di iperbilirubinemia. Attraverso il test, il medico può classificare la tipologia di ittero, stabilire una terapia e/o prescrivere altri esami specialistici. Può essere opportuno procedere con un esame della bilirubina anche in caso di:
- Alcolismo;
- Sospetta tossicità di alcuni farmaci assunti dal paziente;
- Sintomi riconducibili a malattie epatiche (vomito, nausea, gonfiore addominale, astenia…);
- Possibile diagnosi di altre malattie epatiche o di anemia emolitica.
Il medico può inoltre prescrivere il test come monitoraggio routinario in presenza di patologie epatiche o metaboliche già comprovate, così da valutarne il decorso. L’esame della bilirubina è infine importante anche nei neonati. Un’elevata concentrazione di bilirubina indiretta può infatti essere un fattore di rischio per il regolare sviluppo del cervello, dal momento che esso non è ancora protetto dalla barriera ematoencefalica. Leggi anche l’articolo: La correlazione tra acufene e mandibola