Come un avvocato può aiutare nella procedura di divorzio: diritti, doveri e consigli

In Italia, ogni anno, si registrano circa 70/80 mila divorzi, con una media di 1,1 divorzi ogni mille abitanti. Prima del divorzio vero e proprio, si consiglia di passare sempre per la separazione, poi ci sono più strade da poter seguire, ovvero: il divorzio consensuale (o divorzio congiunto) e il divorzio giudiziale. In ogni caso, e specialmente se sono presenti figli minorenni, risulta sempre fondamentale richiedere il supporto di un avvocato divorzista come https://www.avvocatoticozzi.it/, che sia esperto nel diritto matrimoniale. A livello giuridico, il divorzio viene classificato come l’istituto che permette lo scioglimento, o la cessazione, del matrimonio e dei suoi effetti civili. Il divorzio congiunto è possibile quando entrambi i coniugi sono d’accordo su tutte le condizioni principali della separazione e viene presentato da entrambi in maniera congiunta (anche i tempi burocratici sono più brevi). Se invece non c’è accordo tra i due coniugi, avviene il divorzio giudiziale, che può essere richiesto anche solamente da uno dei due.

Divorzio consensuale o giudiziale: tempistiche, addebito, tradimento

Il divorzio congiunto, chiamato anche “divorzio breve”, è una tipologia di divorzio introdotto proprio per favorire i due coniugi che si separano in maniera pacifica e che sono d’accordo sulle principali questioni economiche e di mantenimento e affido degli eventuali figli presenti. In questo modo, le tempistiche per ottenere il divorzio si riducono notevolmente e non c’è neanche bisogno di procedere con la classica causa in tribunale.

La separazione giudiziale, invece, avviene quando i due coniugi non hanno raggiunto alcun accordo su queste questioni e può essere con addebito o senza addebito in base alla colpa di uno dei due o di entrambi. Ad esempio, in caso di tradimento, se viene dimostrato che è stata proprio la relazione extra-coniugale a porre fine al matrimonio, la separazione verrà quasi sicuramente addebitata al coniuge adultero.

Divorzio: eredità, assegno di mantenimento figli e assegno divorzile

C’è chi si chiede se in caso di separazione si ha diritto all’eredità del coniuge deceduto. La risposta a questo quesito sta nel vedere a chi è stata addebitata la separazione. Il coniuge a cui non è stata addebitata la separazione presenti gli stessi diritti di successione del coniuge che non è separato. Se invece al coniuge ancora in vita era stata addebitata la separazione, questi ha diritto solamente a un assegno vitalizio (questo nel caso in cui, al momento del decesso del coniuge, godesse degli alimenti). Proprio per quanto riguarda l’assegno divorzile, questo viene versato da uno dei due ex coniugi all’altro nel caso in cui questi non abbia redditi economici adeguati a sostentarsi o sia impossibilitato a svolgere alcun lavoro (magari a causa di una malattia). Infine, se sono presenti dei figli, sia minorenni che maggiorenni non indipendenti economicamente, si deve discutere dell’assegno di mantenimento per i figli. Tale contributo viene versato, in base al proprio reddito e ai bisogni dei figli, per occuparsi delle loro spese, trattandosi sia di un dovere che di un diritto del genitore.

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